Lo spesometro si è rivelato un adempimento di fatto ingestibile: le difficoltà riscontrate dai contribuenti sono state ampliate dai continui disservizi del sistema informatico messo in piedi dall’Amministrazione finanziaria. E tutto ciò ha trasformato lo spesometro da adempimento “semplice” (da fare con un semplice “click”, come affermato mesi or sono dai vertici dell’Agenzia delle entrate) in un vero e proprio incubo da cui non ci si riesce a liberare.
Viene dunque da chiedersi: quale sarà il suo futuro? Sarà trasformato in adempimento annuale o verrà definitivamente abrogato? E, in questo caso, come spesso accade, non è che si corre il rischio di ritrovarsi, al suo posto, un nuovo e più gravoso adempimento?
Non è possibile definire le liti instaurate avverso gli atti dell’agente della riscossione, come ad esempio avviso di iscrizione di ipoteca o fermo amministrativo, qualora l’Agenzia delle Entrate non sia stata chiamata in giudizio né sia intervenuta volontariamente.
Lo spesometro 2017 non sembra aver pace. Infatti, dopo l’annuncio – con un comunicato dell’Agenzia delle Entrate del 25 settembre 2017 – la proroga al 5 ottobre del termine di trasmissione dei dati, è in arrivo un provvedimento con cui si cercherà di porre rimedio ad una situazione che, giorno dopo giorno, diventa sempre più complessa.
Tanto tuonò che piovve: mai un detto è più idoneo di questo a descrivere cosa sta accadendo negli ultimi giorni di presentazione delle comunicazioni dei dati delle fatture emesse e ricevute, conosciuto meglio come spesometro 2017.
Anche per il 2017 è possibile, per imprese e professionisti che vantano crediti nei confronti della Pubblica Amministrazione, la compensazione con eventuali cartelle esattoriali. A stabilirlo è il Ministero dell’Economia e delle finanze con il D.M. 9 agosto 2017, in vigore dal 21 agosto 2017. La compensazione riguarda i carichi affidati agli agenti della riscossione entro il 31 dicembre 2016: vengono in tal modo ricompresi anche i debiti relativi alla rottamazione delle cartelle. Le nuove norme arrivano in ritardo rispetto alla scadenza del 31 luglio 2017, per il versamento della prima (o unica) rata delle somme da rottamazione. Si pongono pertanto alcune questioni procedurali.
Utilizzo del cambio storico per gli immobili, valorizzazione delle attività finanziarie in base ai valori rendicontati e collegamento delle stesse attività finanziarie con i relativi quadri reddituali: sono alcune delle novità che interessano la compilazione del quadro RW da presentare con la dichiarazione redditi PF 2017. Da segnalare anche la possibilità, per chi si avvale della voluntary disclosure bis, di evitare il quadro RW, limitatamente al 2016 e alla frazione del periodo d’imposta antecedente la data di presentazione dell’istanza di collaborazione volontaria.
