I decreti legislativi attuativi della riforma del Terzo settore, sul piano fiscale, ridisegnano le norme in materia di imposte sui redditi. In particolare, viene data una puntuale definizione delle attività che si considerano di natura non commerciale e, pertanto, meritevoli di un trattamento fiscale “privilegiato”. Viene, inoltre, previsto un nuovo regime forfetario, in base al quale gli enti del Terzo settore possono optare per la determinazione del reddito d’impresa applicando all’ammontare dei ricavi conseguiti nell’esercizio delle attività “istituzionali”, quando svolte con modalità commerciali, un coefficiente di redditività e aggiungendo l’ammontare di plusvalenze patrimoniali, sopravvenienze attive, dividendi e interessi e proventi immobiliari.
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