La rottamazione dei ruoli si arricchisce di un nuovo tassello: questa volta, infatti, tocca alla pendenze non solo tributarie che si hanno nei confronti di regioni, province, città metropolitane e comuni. I debiti derivanti da ingiunzioni notificate dal 2000 al 2017 potranno essere saldati con modalità agevolate, che consistono nella esclusione delle sanzioni. E’ quanto prevede una norma del decreto Crescita.
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Per molti contribuenti e, ancor di più, per i professionisti che si occupano di fisco, la giornata del 30 aprile 2019 rischia di diventare una data da bollino rosso. Infatti, complici anche le proroghe di alcuni adempimenti, il calendario fiscale si presenta impegnativo, annoverando, tra gli altri appuntamenti, l’invio dello spesometro, dell’esterometro e della dichiarazione IVA. Se a ciò si aggiungono anche le scadenze relative ad alcune definizioni agevolate contenute nel pacchetto Pace fiscale, il quadro assume davvero “tinte fosche”.
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Dal 15 aprile 2019 è disponibile, nell’apposita sezione del sito dell’Agenzia delle Entrate, la dichiarazione dei redditi precompilata. Tra le novità di quest’anno, i nuovi bonus: da quello per i giardini alle detrazioni per i soggetti con DSA e per le spese per il trasporto pubblico, fino al credito d’imposta per l’anticipo pensionistico (APE). Novità anche sul fronte delle responsabilità per CAF e professionisti. Confermate, invece, le regole relative all’accesso, alla presentazione e alle tempistiche: la data ultima per inviare il modello 730/2019 è fissata al 23 luglio.
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Ai fini dell’applicazione del regime forfetario, è possibile rimuovere la causa ostativa relativa alla partecipazione in società anche entro il 2019 ma con alcuni distinguo se si tratta di partecipazione in S.r.l. Ai fini del calcolo dei limiti di ricavi/compensi pari a 65.000 euro, in caso di passaggio al regime forfetario, occorre tener conto del regime proprio del contribuente, di competenza o di cassa. Inoltre, ai fini del limite, concorrono anche i compensi per diritto d’autore se “correlati” all’attività di lavoro autonomo mentre ne sono esclusi quelli derivanti dall’adeguamento agli ISA. Sono alcuni dei chiarimenti sul nuovo regime forfetario introdotto dalla legge di Bilancio 2019, fornite dall’Agenzia delle Entrate con la circolare n. 9/E del 10 aprile 2019.
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È possibile definire, in via agevolata, uno solo o per più periodi d’imposta oggetto del processo verbale, ma non si può scegliere all’interno del singolo periodo d’imposta quali settori impositivi (per i quali sono stati constatati rilievi) definire. Inoltre, la definizione è limitata solo ai rilievi che permettono la quantificazione delle imposte dovute. Via libera anche alla definizione agevolata per i periodi di imposta per i quali si applica il raddoppio dei termini di decadenza. Sono alcune delle indicazioni operative contenute nella circolare n. 7/E del 9 aprile 2019, con cui l’Agenzia delle Entrate ha chiarito alcuni aspetti della definizione agevolata dei PVC prevista dal decreto fiscale 2019.
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In linea generale, non rientrano nella definizione agevolata delle liti fiscali pendenti le controversie aventi ad oggetto ruoli, cartelle di pagamento e avvisi di liquidazione. Quindi, salve alcune particolari ipotesi, non è possibile definire le liti sui controlli automatici delle dichiarazioni. È uno dei (tanti) chiarimenti contenuti nella circolare n. 6/E del 1° aprile 2019, con cui l’Agenzia delle Entrate ha fornito le istruzioni operative per la sanatoria contenuta nel decreto fiscale 2019, in vista dell’appuntamento del 31 maggio per l’invio dell’istanza e il pagamento del dovuto.
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La comunicazione dei dati delle liquidazioni periodiche IVA – LIPE relativa al quarto trimestre 2018 è stata prorogata al 10 aprile 2019. I contribuenti possono, pertanto, beneficiare di qualche settimana in più rispetto al termine originario, fissato al 28 febbraio 2019, per effettuare l’adempimento. Il vantaggio, peraltro, non si limita alla sola presentazione della comunicazione: il differimento del termine esplica effetti a catena anche sulla eventuale correzione di errori ed omissioni, sfruttando le consistenti riduzioni offerte dal ricorso al ravvedimento operoso. Anche lato sanzioni.
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Si avvicina, salvo una proroga dell’ultima ora, la data dell’uscita “no deal” del Regno Unito dall’Unione europea. E il Governo, con un decreto approvato nel Consiglio dei ministri del 20 marzo, ha definito alcune regole al fine di tutelare gli interessi delle imprese e dei risparmiatori. Il punto di partenza sarà un periodo transitorio di 18 mesi, che decorrerà dalla data di recesso, durante il quale non cambierà nulla o quasi. Ma non mancano norme in materia fiscale, oltre che una serie di modifiche alla disciplina degli IAS.
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Crescono gli incassi derivanti dai controlli fiscali: nel 2018 si è registrato un 11 per cento in più rispetto allo scorso anno. È quanto emerge dai dati presentati dal Direttore dell’Agenzia delle Entrate Antonino Maggiore nel corso della conferenza stampa del 18 marzo 2019, alla presenza del Ministro dell’Economia e delle finanze Giovanni Tria e dei principali rappresentanti dell’Amministrazione finanziaria. C’è quindi da chiedersi: con le misure introdotte dal 2019 – quali, ad esempio, la fattura elettronica – i risultati di quest’anno saranno ancora migliori?
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Dopo la prima fase di avvio, la fatturazione elettronica è entrata nel vivo: ad oggi, circa 2,7 milioni di operatori hanno inviato 350 milioni di e-fatture, con una percentuale di scarto pari al 3,85%. Grazie alle analisi del rischio basate su e-fatture e dati del portale Fatture e corrispettivi, in poco più di due mesi è stato smascherato un complesso sistema di frodi messo in atto attraverso false fatturazioni tra società cartiere e sono stati scoperti e bloccati falsi crediti IVA per 688 milioni di euro. Sono alcuni dei dati presentati in conferenza stampa dal Direttore dell’Agenzia delle Entrate Antonino Maggiore, alla presenza del Ministro dell’Economia e delle finanze Giovanni Tria e dei principali rappresentanti dell’Amministrazione finanziaria
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